Fondazione Premio Galilei dei Rotary Club Italiani

Il Premio Galilei è internazionalmente conosciuto come una delle manifestazioni culturali più importanti d'Europa e si fonda solo su adesioni volontarie, specialmente, ma non esclusivamente, dei Rotary Club e dei Rotariani  

Il Premio Galileo Galilei per la Scienza

Il Premio Galilei fra tradizione e innovazione

Nel 1962, da un’idea di Tristano Bolelli, nasceva in Versilia il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani che si chiamò per i primi anni, fino al 1968, Premio Forte dei Marmi.
Il Premio è un riconoscimento per grandi studiosi stranieri che, ad altissimo livello, hanno onorato l'Italia con opere fondamentali, che hanno dedicato la loro esistenza alla civiltà italiana e che hanno assunto l’Italia quasi come una seconda patria.
Il Premio si assegna ogni anno senza bandire concorsi; lo studioso non italiano, che si sia particolarmente distinto in una delle discipline riguardanti la cultura italiana previste dallo statuto, è scelto da una qualificatissima giuria, formata da insigni studiosi italiani, nominati dal Magnifico Rettore dell'Università degli Studi di Pisa. Della Commissione fanno parte altresì il Presidente della Fondazione e il Segretario del Premio. La Commissione propone il conferimento del Premio al Consiglio Direttivo che lo assegna.
Queste caratteristiche danno originalità al Premio, che si pone fra le maggiori manifestazioni culturali oggi esistenti ed è in grado di radunare a Pisa rotariani da varie parti d'Italia.
Vale la pena di ricordare che il Premio fa, per la diffusione degli studi italiani all'estero, molto di più di quanto non si possa supporre; ogni vincitore è infatti sempre un insigne italianista che con la sua opera, attraverso una vita di studi e l'attività dei suoi studenti, irradia ed arricchisce un patrimonio inestimabile di conoscenze e di scienza.
Grazie al Premio Galilei, è stato osservato, il Rotary è - e diventa - sempre più un serbatoio di cultura in un momento in cui molti aspetti della vita contemporanea sembrano imbarbarirsi e i valori più alti della vita sociale sembrano travolti da aspetti effimeri quando non addirittura perversi.
A partire dalla quarantacinquesima edizione il Premio si è accresciuto: infatti nel 2005 inizia una nuova tradizione che si affianca all’antica: il Premio Galileo Galilei per le scienze della natura.
L’aggiunta di questo nuovo Premio a quello ideato da Tristano Bolelli vuole essere una valorizzazione di tutta l’istituzione ed ha lo scopo, dato il successo del primo, di estendersi a tutte le branche della scienza, soprattutto, appunto quelle della natura, che nel XXI secolo hanno raggiunto ormai anche in Italia vette altissime.
La formula di questo nuovo Premio, che ormai forma un indissolubile binomio col premio umanistico originario, è identica all’altro, ma speculare: è infatti una giuria composta da studiosi stranieri che propone il Premio per uno scienziato italiano.
Le dieci materie prese in esame anno per anno sono le scienze fisiche, mediche, geografiche, dell’ingegneria, della terra, chimiche, agrarie, biologiche, economiche e matematiche.

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