Il Premio Galilei è internazionalmente conosciuto come una delle manifestazioni culturali più importanti d’Europa e si fonda solo su adesioni volontarie, specialmente, ma non esclusivamente, dei Rotary Club e dei Rotariani
Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani
Giuria designata dal Magnifico Rettore Prof. Marco Pasquali: Carolyn Gianturco – Fiamma Nicolodi – Franco Piperno – Agostino Ziino
Angelo Maria Petroni, Presidente
Saverio Sani, Segretario
2007
Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani per la Scienza
Giuria designata dal Magnifico Rettore Prof. Marco Pasquali: Ronald B. Herberman – Stuart A. Aaronson – Klas Kärre – Reinhold E. Schmidt
Angelo Maria Petroni, Presidente
Saverio Sani, Segretario
Prof. Friedrich Lippmann
Giudizio della Commissione per l’attribuzione del Premio Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani Anno 2007 Sezione Storia della Musica Italiana
Verbale della Giuria designata dal Rettore dell’Università di Pisa Prof. Marco Pasquali:
Professori: Carolyn Gianturco – Fiamma Nicolodi – Franco Piperno – Agostino Ziino
Angelo Maria Petroni, Presidente
Saverio Sani, Segretario
La commissione del premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club italiani, formata dai professori Carolyn Gianturco (Presidente dell’Edizione nazionale dell’opera omnia di Alessandro Stradella ), Fiamma Nicolodi (Università di Firenze), Franco Piperno (Università di Roma “La Sapienza”), Agostino Ziino (Università di Roma “Tor Vergata”), ha preso in esame un’ampia rosa di studiosi internazionali di musica italiana. Dopo un’attenta valutazione della bibliografia e dei meriti scientifici di ciascuno dei candidati, all’unanimità viene individuata nella figura del prof. Friedrich Lippmann il musicologo che più efficacemente ha contribuito alla conoscenza, valorizzazione, diffusione della musica italiana nella cultura internazionale e delle sue connessioni in particolare con musicisti tedeschi quali Mozart, Haydn Wagner ecc. La commissione ha ritenuto particolarmente originali e fondativi i suoi studi sulla versificazione della poesia per musica italiana del Sette e Ottocento nonché il profondo contributo offerto alla conoscenza dell’opera italiana del Settecento (gli studi su Hasse, Paisiello, Cimarosa nonché su Metastasio) e gli studi documentarii e filologici su Bellini: sulle fonti delle opere, la drammaturgia e la biografia. La commissione inoltre ha reputato di particolare importanza per la cultura musicale e musicologica italiana il lungo lavoro di Friedrich Lippmann, svolto dal 1964 al 1996, come direttore della Musikabteilung del Deutsches-historisches Institut di Roma che egli ha reso indispensabile punto di riferimento e privilegiato luogo di studio e di ricerca per alcune generazioni di musicologi italiani e stranieri; tutto ciò grazie soprattutto al continuo aggiornamento della biblioteca e con iniziative bibliografiche rilevanti quali la rivista “Analecta musicologica”, di cui è stato curatore dal 1966, la collana di edizioni musicali “Concertus Musicus” da lui creata nel 1973 e una costante attività organizzativa di convegni e conferenze volti ad approfondire aspetti poco noti della storia musicale italiana .
Prof. Alberto Mantovani
Giudizio della Commissione per l’attribuzione del Premio Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani Anno 2007 Sezione Scienze mediche
Verbale della Giuria designata dal Rettore dell’Università di Pisa Prof. Marco Pasquali:
Professori: Ronald B. Herberman – Stuart A. Aaronson – Klas Kärre – Reinhold E. Schmidt
Angelo Maria Petroni, Presidente
Saverio Sani, Segretario
Fin dagli anni ’70, il Prof. Alberto Mantovani ha concentrato la sua attenzione sull’importanza del microambiente nella infiltrazione tumorale da parte dei linfociti, tema di ricerca che allora era praticamente inesplorato. Egli ha contribuito al progresso in questo settore sia formulando nuovi paradigmi, sia identificando nuove molecole e funzioni. In particolare, i suoi studi hanno identificato come i macrofagi presenti all’interno di un tumore, e ritenuti un costituente fondamentale di difesa contro la reazione infiammatoria, siano invece un meccanismo che facilita il tumore stesso. A quel tempo, queste scoperte andavano contro i dogmi della medicina tradizionale. Oggi il concetto che cellule infiammatorie e mediatori sono componenti fondamentali di un microambiente pro-tumorale è universalmente accettato. La ricerca delle molecole che guidano i macrofagi all’interno dei tumori ha portato il gruppo di Mantovani alla scoperta, all’inizio degli anni ’80, della chemiochina, contribuendo così alla scoperta della grande superfamiglia delle chemiochine. Particolarmente importante è la dimostrazione da parte del prof. Mantovani che le chemiochine svolgono un ruolo di primaria importanza nella regolazione della infiltrazione del tumore da parte dei leucociti del sistema immunitario e che esse sono in grado di dirigere il traffico delle cellule dendritiche. Tale scoperta è stata seguita da quella che le citochine codificate dal virus oncogeno HHV8 attraggono di preferenza i linfociti T helper 2. Questi studi hanno dimostrato una nuova modalità per poter influenzare farmacologicamente l’immunità anti-tumorale e anti-virale. Più recentemente il prof. Mantovani ha focalizzato la sua attenzione sulla definizione dei rapporti genetici e molecolari tra carcinogenesi e infiammazione, giungendo alla scoperta che il recettore per le chemochine CXCR4, frequentemente sovraespresso nei tumori, è controllato dal fattore HIF-von Hippel Lindau. Il Prof. Mantovani ha contribuito inoltre in maniera determinante a scoperte riguardanti altri campi delle citochine infiammatorie. Egli ha scoperto infatti che il recettore di tipo II dell’interleuchina-1 (IL-1) funziona come ricettore trappola: questo recettore, invece di attivare la cellula funge da trappola molecolare e da freno dell’infiammazione. I recettori decoy –come sono chiamati- costituiscono ora una strategia generale di regolazione dell’immunità dell’infiammazione, conservata nell’evoluzione e utilizzata per terapia. Per quanto concerne il sistema dell’interleuchina, il prof. Mantovani ha scoperto che l’attivazione delle cellule endoteliali mediata dalle chemiochine dipende dalla espressione genica; questo, a sua volta, ha portato alla scoperta che le citochine infiammatorie possono promuovere lo sviluppo di metastasi. Infine, il gruppo di Alberto Mantovani ha clonato un sottotipo particolare di recettore Toll-like, chiamato TIR8/SIGIRR che riduce l’infiammazione intestinale, essendo quest’ultimo un fattore di rischio per lo sviluppo tumorale. Tra le scoperte del prof. Mantovani vi è il primo membro della famiglia delle pentrassine che svolge un ruolo di primaria importanza nella resistenza contro alcuni agenti patogeni. Le scoperte del Prof. Alberto Mantovani sono state accolte con estremo favore dalla comunità scientifica mondiale come è dimostrato dal fatto che per molti anni è stato l’immunologo italiano più citato ed uno dei 100 immunologi più citati negli ultimi 20 anni. Sulla base di questi prestigiosissimi risultati scientifici riguardanti il ruolo dell’immunologia nella patogenesi, prevenzione e terapia delle diverse patologie umane, la Giuria all’unanimità propone di assegnare il II premio Galileo Galilei per le Scienze dei Rotary Club Italiani al Prof. Alberto Mantovani.