Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Italiani in anteprima al Pisa Book Festival

La Fondazione Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Italiani è entusiasta di annunciare la sua collaborazione con il Pisa Book Festival per la conferenza “Donne nella Scienza. Roberta Sessoli: Il Magnetismo delle Molecole per le Tecnologie dell’Informazione.” L’evento si terrà a Palazzo Reale, Pisa, il 30 settembre dalle ore 19:00 alle 20:00.

Roberta Sessoli, professore di Chimica all’Università di Firenze dal 2012, è una delle più eminenti scienziate italiane e ha avuto un ruolo chiave nella scoperta dei single-molecule magnets (SMM). I suoi studi pionieristici aprono nuove strade nel campo del nanomagnetismo e delle nanotecnologie quantistiche.

Nel 2021, la Prof.ssa Sessoli è stata insignita del “Premio internazionale ‘Galileo Galilei’ per la Scienza dei Rotary club Italiani”. Ha anche ricevuto numerosi altri premi, tra cui il “Centenary Prize of the Royal Society of Chemistry” nel 2019.

L’evento è un’opportunità unica per acquisire una comprensione più approfondita delle ricerche di base di Sessoli, al confine tra la Chimica e la Fisica, e delle sue implicazioni per le tecnologie del futuro.

Per ulteriori informazioni, visitate la pagina dell’evento sul sito del Pisa Book Festival.

Sessantunesima edizione per il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani: riconoscimenti per ZYGMUNT GUIDO BARAŃSKI e PASQUALE STEDUTO

Sessantunesima edizione per il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani: riconoscimenti per ZYGMUNT GUIDO BARAŃSKI e PASQUALE STEDUTO

Cerimonia di premiazione il 1 ottobre 2022 alle 16 nell’Aula Magna Nuova dell’Università di Pisa
Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani, fondato nel 1962 dall’illustre linguista Tristano Bolelli, giunge quest’anno al prestigioso traguardo della sessantesima edizione. Il Premio si articola in due sezioni, umanistica e scientifica, comprendente ciascuna dieci discipline: ognuna viene presa in considerazione ogni anno a rotazione. La giuria umanistica è formata da studiosi italiani che individuano lo studioso straniero, mentre quella scientifica è formata da scienziati stranieri che individuano lo scienziato italiano.
La disciplina presa in esame quest’anno per il il settore umanistico è la STORIA DELLA LETTERATURA ITALIANA nell’ambito della quale la giuria nominata dal Rettore dell’Università di Pisa in base ad una serie di proposte del Consiglio direttivo della Fondazione, è composta dai Professori Gianvito GIANNELLI (Presidente della Fondazione), Beatrice ALFONZETTI, Claudia BERRA, Alberto CASADEI, Gino RUOZZI e Saverio SANI (Segretario del Premio, ha designato all’unanimità l’insigne storico della letteratura italiana Zygmunt Guido BARAŃSKI.

Zygmunt Guido BARAŃSKI, di madre italiana e di padre polacco, formatosi in Gran Bretagna dove è nato nel 1951, il prof. Barański è diventato docente di Italian Studies all’Università di Reading nel 1992. Tra il 2002 e il 2011 è stato “Serena Professor of Italian” all’Università di Cambridge e visiting in numerosi atenei italiani e stranieri, fra i quali quelli di Berkeley, Melbourne, Yale, nonché la Scuola Normale Superiore di Pisa. Dal 2011 ha tenuto la cattedra di Dante and Italian Studies presso l’Università di Notre Dame (USA), dove è diventato R.L. Canala Professor of Romance Languages & Literatures, Emeritus, a partire dal 2021.
Nella sua operosissima carriera, il prof. Barański ha pubblicato o curato circa duecento lavori, tra libri e articoli scientifici, edizioni, recensioni. Pur essendo la letteratura medievale a costituire il suo principale campo di ricerca, negli anni Ottanta e Novanta del secolo scorso si è occupato a più riprese della narrativa italiana contemporanea, curando, con Lino Pertile, un importante volume su The New Italian Novel (1993) e un altro su Pasolini Old and New. Surveys and Studies (1999), e pubblicando articoli su Eugenio Montale, Luigi Meneghello, Sebastiano Vassalli, nonché in generale sulla cultura italiana del secondo dopoguerra, e in particolare sui rapporti letterari fra Italia e Polonia.
Ma già in quegli stessi anni, il prof. Barański ha cominciato a pubblicare innovativi contributi su Dante e il suo contesto culturale, in particolare riguardo alle teorie e alle pratiche letterarie di XIII e XIV secolo. Oltre a numerose rassegne e a panorami della critica anglosassone dedicata a Dante, escono in questo periodo importanti contributi su vari canti dell’Inferno, sulla linguistica dantesca, sul problema del comico (e sulla discussa Epistola a Cangrande), nonché su un’opera fra le più controverse del canone dantesco, il Fiore, sulla quale cura, assieme a Lino Pertile e Patrick Boyde, una Lettura miscellanea (1993) e, con il solo Boyde, il ricco e innovativo volume The “Fiore” in Context: Dante, France, Tuscany (1997).
La vivace e stimolante attività critica del prof. Barański trova le sue prime sintesi in tre suoi libri scientifici, “Luce nuova, sole nuovo”. Saggi sul rinnovamento culturale in Dante (1996, nuova ed. 2021); Dante e i segni. Saggi per una storia intellettuale di Dante (2000); “Chiosar con altro testo”. Leggere Dante nel Trecento (2001). Fra gli altri meriti di questi lavori, e di numerosi articoli a essi collegati, c’è quello di aver fatto leggere in modo nuovo l’esegesi dantesca antica, in particolare quella dei commentatori trecenteschi, di cui è poi diventato indispensabile riconoscere il profilo culturale e le caratteristiche ermeneutiche. Nel contempo, sono proseguite le ricerche sulle cosiddette opere minori di Dante, in particolare il De vulgari eloquentia, il Convivio e la Questio de aqua et terra, nonché in generale sul settore della poesia filosofica, in un proficuo dialogo con i testi di Guido Cavalcanti.
Agli studi scientifici Barański ha sempre affiancato ottime sintesi, curando pure l’aspetto dell’alta divulgazione e della didattica, per esempio attraverso le voci di Enciclopedie e Companions usciti per i tipi di prestigiose case editrici inglesi e statunitensi. Fra le numerose, si possono ricordare alcune delle pubblicazioni più recenti, come Dante in Context (curatela, assieme a Lino Pertile, 2015) e The Cambridge Companion in Dante’s “Commedia” (curatela, assieme a Simon Gilson, 2019). Deriva poi da una lunga collaborazione con l’Università di Basilea il maestoso volume in tre tomi dal titolo Voci sull’“Inferno” di Dante (curatela, assieme a Maria Antonietta Terzoli, 2021) con accurate analisi dedicate all’intera prima cantica da vari specialisti.
Una stimolante sintesi di tanti percorsi critici, dedicati non solo a Dante ma anche a Petrarca e Boccaccio, si coglie nel volume miscellaneo, ricchissimo di prospettive originali, Dante, Petrarch, Boccaccio. Literature, Doctrine, Reality (2020), che consente di cogliere appieno la varietà e vastità degli aspetti culturali toccati da Barański soprattutto nei contributi usciti nel corso dell’ultimo ventennio, grazie ai quali si colloca fra i maggiori studiosi attuali della produzione letteraria a Firenze tra Due e Trecento. In particolare, notevoli risultano i lavori che hanno problematizzato la nozione di ‘formazione intellettuale’ di Dante e hanno proposto nuovi metodi per interpretare persino nozioni studiatissime, per esempio riguardo alle conoscenze filosofiche e teologiche del poeta fiorentino. Sempre interessanti poi le nuove lecturae di canti della Divina commedia, come i primi e i noni delle tre cantiche, esaminati in parallelo, nonché gli affondi su singoli problemi critici in relazione a varie canzoni liriche o alla Vita nova.
Il prof. Barański è stato ed è membro di numerosi comitati scientifici di riviste o di collane scientifiche dedicate all’Italianistica in tutto il mondo, nonché direttore di importanti periodici quali “The Italianist” e “Le tre corone”. Ha ricevuto premi e riconoscimenti in Italia, come il ‘fiorino d’oro’ della città di Firenze per la sue benemerenze nel settore della dantistica, e all’Estero (British Academy, Università di Oxford ecc.).

Per il settore scientifico tocca quest’anno alle Scienze AGRARIE, per le quali la giuria, nominata dal Rettore dell’Università di Pisa in base ad una serie di proposte del Consiglio direttivo della Fondazione, è composta dai Professori Gianvito GIANNELLI (Presidente della Fondazione), Marc BENOIT, Elias Fereres CASTEL, Jean-François HOCQUETTE, Dirk INZE e Saverio SANI (Segretario del Premio), ha designato all’unanimità l’insigne agronomo Pasquale STEDUTO.

Il Dott. Pasquale Steduto è un’autorità per la gestione delle risorse idriche agricole di altissima fama internazionale.
Ha fornito eccellenti contributi scientifici nei settori dell’ecofisiologia delle colture, del fabbisogno idrico, della modellazione di simulazione e della produttività dell’acqua, temi critici per il nostro comune futuro. In qualità di capo del Servizio idrico della FAO, ha guidato lo sviluppo di AquaCrop, un modello di risposta alla resa delle colture all’acqua ora ampiamente utilizzato in tutto il mondo sia dai ricercatori che dai gestori dell’acqua. Tra le sue attività internazionali, ha promosso la Water Scarcity Initiative per il Vicino Oriente e il Nord Africa. Le sue oltre 100 pubblicazioni hanno attirato l’interesse dei colleghi al punto che per l’anno 2020, il Dr. Steduto è stato classificato nell’1% dei ricercatori più citati al mondo nel “Web of Science”.

Sessantesima edizione per il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani: riconoscimenti per Dominique Briquel e Roberta Sessoli 

Sessantesima edizione per il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani: riconoscimenti per Dominique Briquel e Roberta Sessoli 

Cerimonia di premiazione il 2 ottobre alle 16 nell’Aula Magna Nuova dell’Università di Pisa 

Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani, fondato nel 1962 dall’illustre linguista Tristano Bolelli, giunge quest’anno al prestigioso traguardo della sessantesima edizione. Il Premio si articola in due sezioni, umanistica e scientifica, comprendente ciascuna dieci discipline: ognuna viene presa in considerazione ogni anno a rotazione. La giuria umanistica è formata da studiosi italiani che individuano lo studioso straniero, mentre quella scientifica è formata da scienziati stranieri che individuano lo scienziato italiano. Continua a leggere

Sabato 3 ottobre la cerimonia grazie a Devitalia

Premio Internazionale Galileo Galilei: sabato 3 ottobre la cerimonia 

Quest’anno insigniti il prof. Michael McLure e la prof.ssa Costanza Bonadonna 

Pisa, ottobre 2020. Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club italiani si appresta a vivere un’edizione sui generis, ma non per questo meno attesa. La cerimonia di quest’anno si svolgerà infatti in via telematica a causa della situazione sanitaria mondiale: il collegamento, curato da Devitalia, è previsto per sabato 3 ottobre alle ore 11,30. Per assistere alla premiazione sarà sufficiente collegarsi al link che verrà pubblicato sul sito www.premiogalilei.it. 

Il Premio, fondato nel lontano 1962, è giunto alla sua 59 esima edizione dedicata quest’anno, per il settore umanistico, alla “Storia economica italiana” ed alla 15esima per il settore scientifico dedicata alle “Scienze della terra”. Ad esserne insigniti, quest’anno, saranno rispettivamente il Prof. Michael McLure e la Prof.ssa Costanza Bonadonna. 

Il programma prevede, inizialmente, il saluto del Rettore dell’Università di Pisa Paolo Maria Mancarella, al quale seguirà l’intervento istituzionale da parte del sindaco di Pisa, Michele Conti. Prenderanno quindi la parola Marco Mancini (Presidente della Fondazione Premio Galilei), Letizia Cardinale (Governatore del Distretto 2071) e Saverio Sani (Segretario del Premio Galilei): a quest’ultimo il compito di leggere le motivazioni delle giurie. Concluderanno la cerimonia i discorsi dei premiati, che riceveranno il riconoscimento a distanza. 

“Quest’anno – commenta la Fondazione – l’intera cerimonia dovrà svolgersi per via telematica a causa della nota situazione sanitaria mondiale. Un ringraziamento speciale va quindi a Devitalia, che grazie al suo know how ed al supporto logistico ci consentirà di dare vita anche a questa edizione”.

Michael McLure è professore di economia e di storia del pensiero economico nella Faculty of Arts, Business, Law and Education della University of Western Australia a Perth. La sua principale area di interesse è la storia del pensiero economico, con particolare riferimento al contributo di Vilfredo Pareto. Da qui il suo stretto legame con l’Italia, che visita spesso e con cui ha da tempo intensi rapporti, anche grazie alla sua perfetta conoscenza della nostra lingua.

Il suo interesse per Pareto lo ha portato ad esaminare nel corso del tempo diversi aspetti del suo pensiero, sia economici che politici, in relazione in particolare alle sue teorie sociologiche, e a pubblicare vari studi su questi temi. Il suo interesse per la storia del pensiero economico italiano tuttavia non riguarda soltanto Pareto, ma tutto il filone di studi di indirizzo sociologico alla Scienza delle Finanze portato avanti da studiosi paretiani come Guido Sensini, Gino Borgatta e Benvenuto Griziotti. Oggetto dei suoi studi è stata quindi l’intera eredità intellettuale che Pareto ha lasciato alla rinomata scuola italiana di Scienza delle Finanze. Oltre a ciò, anche altri economisti italiani come Luigi Einaudi, Piero Sraffa e Gustavo Del Vecchio sono stati oggetto delle sue indagini.

Un altro merito dei suoi studi sull’Italia è quello di avere posto a confronto i due fondatori dell’economia del benessere, vale a dire Pareto e Arthur Cecil Pigou, estendendo l’analisi dei loro diversi punti di vista anche alle loro scuole di appartenenza, quella di Losanna e quella di Cambridge.

Per tutte queste ragioni la giuria propone all’unanimità l’attribuzione del Premio Galileo Galilei per la Storia dell’economia italiana a Michael McLure.

La prof.ssa Bonadonna è una vulcanologa; essa è attualmente titolare di una cattedra presso l’Università di Ginevra, alla quale è affiliata dal 2006. Ha conseguito la laurea in geologia presso l’Università di Pisa e poi ha deciso di intraprendere una carriera internazionale, iniziando con un dottorato di ricerca presso l’Università di Bristol. È stata quindi SOEST Young Investigator presso l’Università delle Hawaii per due anni prima di accettare una posizione come professore assistente presso la University of South Florida (2004-2006). Dal 2006, è stata presso la Sezione di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Ginevra, dove è vicepreside della Facoltà di scienze (dal 2018), e capo del programma post-laurea CERG-C per la valutazione e la gestione dei rischi geologici e climatici presso l’Università di Ginevra).

La sua impressionante carriera di ricerca, l’ha portata alle università di Bristol, Hawaii, Florida e ora a Ginevra. Ha intrapreso ricerche sui processi vulcanici in Italia, Grecia, Nuova Zelanda, Montserrat (Caraibi), Ande (Perù, Equador, Argentina e East Rift Africano (Etiopia, Camerun), con chiara evidenza di un impatto internazionale di alto livello nel suo campo.

In conclusione, l’eccezionale profilo di ricerca internazionale della Dott.ssa Bonadonna e il contributo alla comprensione integrata del vulcanismo esplosivo, combinato con il suo impressionante coinvolgimento amministrativo e comunicativo, la rendono una degna e stimolante destinataria del Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club italiani per la scienza.

“La pandemia da COVID-19 sta influenzando le vite di tutto il mondo, costringendo le persone a cambiare il loro modo di lavorare, di imparare, di accedere alle informazioni e di connettersi tra loro e alle proprie fonti di intrattenimento”, spiega Fabio Calabrese, ad di Devitalia. Lo streaming occupa quindi un ruolo in prima linea in questa nuova normalità e Devitalia,  con la sua velocità di connessione in fibra fino a 1 Gigabit al secondo (Gbps) e il massimo delle performance in termini di affidabilità e assistenza, vuole proporsi come partner ideale in tutto ciò che riguarda l’uso della tecnologia. “Partecipare a questo premio – conclude Calabrese – è la dimostrazione che le difficoltà legate all’attuale situazione mondiale potranno essere superate o aiutate da nuove connessioni ad alta velocità”.

Cerimonia di premiazione Premio Galilei 2020

🎗Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club italiani giunge alla sua 59° edizione – 15° per il premio dedicato alla scienza.
Quest’anno per motivi legati all’emergenza Covid-19, l’evento sarà limitato alla sola cerimonia di premiazione che avverrà il mattino di sabato 3 ottobre alle ore 11.30 in modalità telematica.
Tutte le iniziative collaterali che tradizionalmente affiancano la cerimonia sono invece necessariamente sospese.
Questo il programma della cerimonia:
🔸Saluto del Rettore dell’Università di Pisa Paolo Maria Mancarella
🔸Saluto del sindaco di Pisa Michele Conti
🔸Saluto del Presidente della Fondazione Premio Internazionale Galileo Galilei Marco Mancini
🔸Saluto del Governatore del Distretto 2071 Letizia Cardinale
🔸Lettura delle motivazioni delle Giurie
🔸Discorso del prof. Michael McLure
🔸Discorso della prof.ssa Costanza Bonadonna

Premio Galilei 2020

La Giuria del Premio Internazionale Galileo Galilei 2020, nominata dal Rettore dell’Università di Pisa e composta dai Professori Marco Guidi, Manuela Mosca, Paola Nardone e Gaetano Sabatini, ha designato a ricevere il Premio Galilei per la Storia Economica Italiana il Prof Michael McLure della University of Western Australia. Continua a leggere

I Vincitori della 58ª Edizione del Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani

Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani, giunto alla sua 58ª Edizione e dedicato questo anno alla Storia del Diritto Italiano, è stato assegnato all’unanimità da una Giuria composta di eminenti specialisti italiani della materia (Prof. Marco Cavina, Prof. Loredana Garlati, Prof. Bernardo Sordi, Prof. Claudia Storti) e presieduta dal Professor Marco Mancini all’illustre studioso Carlos Manuel Petit Calvo, per il suo contributo alla Storia del Diritto Italiano. Continua a leggere

Commemorazione del Prof. Tristano Bolelli

Non parlo da linguista. Non è questa la sede per un discorso tecnico. In modo inevitabilmente autobiografico vi parlerò da scolaro di Bolelli, da ex direttore per oltre un decennio di un Dipartimento nato intorno all’Istituto che lo ebbe docente e direttore per oltre quarant’anni, da suo collega e suo successore.
Gli studi secondari di Bolelli furono tormentati. Partito dall’Istituto tecnico commerciale, passò al Liceo classico studiando il latino e il greco col solo aiuto di un vecchio prete. A Pisa, negli anni ’30, fu allievo di Clemente Merlo all’Università e di Giorgio Pasquali alla Scuola Normale. Continua a leggere