Il Premio Galilei è internazionalmente conosciuto come una delle manifestazioni culturali più importanti d’Europa e si fonda solo su adesioni volontarie, specialmente, ma non esclusivamente, dei Rotary Club e dei Rotariani
Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani
Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani, giunto alla sua 52ª Edizione e dedicato quest’anno alla Storia della Lingua Italiana, è stato assegnato all’unanimità da una Giuria composta di eminenti specialisti italiani della materia (Prof. Rita Librandi, Silvia Morgana, Alfredo Stussi, Mirko Tavoni) e presieduta dal Professor Antonio Pieretti all’illustre studioso Giampaolo Salvi, per il suo contributo alla Storia della Lingua Italiana.
2013
Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani per la Scienza
Il Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani per la Scienza, giunto alla sua 8° Edizione e dedicato quest’anno alle Scienze Biologiche, è stato assegnato all’unanimità da una Giuria composta di eminenti specialisti stranieri della materia (Prof. Vladimir Kovac, Filippo Rijli, Steve Wilson, Jochen Wittbrodt) e presieduta dal Professor Antonio Pieretti all’illustre studioso Stefano Piccolo.
Prof. Giampaolo Salvi
Giudizio della Commissione per l’attribuzione del Premio Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani Anno 2013 Sezione Storia della Lingua Italiana
Verbale della Giuria designata dal Rettore dell’Università di Pisa Prof. Massimo Mario Augello:
Professori: Rita Librandi – Silvia Morgana – Alfredo Stussi – Mirko Tavoni
Antonio Pieretti, Presidente
Saverio Sani, Segretario
La Giuria, composta dai professori Rita Librandi, Silvia Morgana, Alfredo Stussi, Mirko Tavoni, dopo ampio e approfondito confronto sul profilo e sulle caratteristiche di vari candidati presi in esame per il LII Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani, dedicato per il 2013 alla Storia della lingua italiana, propone all’unanimità di conferire il premio al prof Giampaolo Salvi con la seguente motivazione: Giampaolo Salvi, ticinese, nato nel 1954 a Locarno, ha compiuto gli studi universitari a Padova, laureandosi nel 1978 con una tesi su Gli ausiliari in alcune lingue romanze e in altre lingue, relatore Lorenzo Renzi; quindi, trasferitosi a Budapest, ha ottenuto nel 1992, presso l’Accademia Ungherese delle Scienze, il titolo di “candidato” in scienze linguistiche discutendo una tesi su La struttura della frase e l’ordine delle parole in galego-portoghese con considerazione dei fenomeni simili nelle altre lingue romanze, e nel 2001 il titolo di dottore in scienze linguistiche con la tesi pubblicata poi da Niemeyer, nei Beihefte zur Zeitschrift für romanische Philologie, col titolo La formazione della struttura di frase romanza. Ordine delle parole e clitici dal latino alle lingue romanze antiche. Dal 1980 a oggi la carriera accademica di Giampaolo Salvi si è sviluppata nell’ambito della Facoltà di Lettere dell’Università Eötvös Loránd di Budapest, dove è stato nominato assistente nel 1982, professore associato nel 1993, professore ordinario nel 2002, dove ha tenuto insegnamenti di linguistica italiana e romanza e dove dal 1994 dirige il corso di dottorato in Filologia e Linguistica Romanza e dal 1997 l’Istituto di Lingua e Letteratura Italiana. Nello stesso arco di tempo Salvi ha tenuto, come professore invitato, insegnamenti di sintassi italiana presso l’Università di Roma “La Sapienza” e l’Università di Jyväskylä (Finlandia), di sintassi storica dei dialetti italiani presso il Centro di Dialettologia della Svizzera Italiana di Bellinzona, di sintassi storica romanza presso la scuola di dottorato dell’Università di Verona, di Filologia Ladina presso l’Università di Trento e di ladino grigionese presso l’Università di Padova, di filologia francese presso l’Università di Debrecen. Nella sua produzione scientifica Salvi ha sempre mantenuto vivi i legami con la linguistica romanza, sviluppando anche una specifica competenza di lusitanista, estesa dal galego-portoghese al portoghese parlato sia in Portogallo sia in Brasile, ma si è sempre più specializzato nella sintassi dell’italiano, nonché dei dialetti italo-romanzi, sia in chiave sincronica sia in chiave storica, producendo originali e importanti risultati nella descrizione e interpretazione della sintassi dell’italiano moderno e antico. La carica innovativa e la visione ampia presenti nei lavori di Salvi si possono ricondurre a tre fattori sinergici: l’approccio generativista che, innestato sulla solida formazione in linguistica storica, lo ha portato a inquadrare i fenomeni sintattici dell’italiano entro un paradigma teorico stimolante, illuminante e ampiamente condiviso nella comunità scientifica internazionale; la competenza di romanista, che gli ha reso familiari riferimenti interlinguistici portatori di potenzialità esplicative; e l’ottica sistematica inerente alle due grandi imprese d’équipe di cui Salvi è stato co-protagonista con Lorenzo Renzi, cioè la Grande grammatica italiana di consultazione, 3 volumi, e la Grammatica dell’italiano antico, 2 volumi, entrambe pubblicate dal Mulino, rispettivamente nel 1988-95 (nuova edizione 2001) e nel 2011. Queste due opere monumentali completano la descrizione grammaticale dell’italiano moderno e antico contribuendo a farne la lingua dotata della più esauriente trattazione grammaticale al mondo. E, oltre al lavoro di progettazione e coordinamento, il ruolo diretto di Salvi come autore all’interno di entrambe le opere è ingente, estendendosi su una grande varietà di temi sintattici antichi e moderni e, conclusivamente, sulla rassegna sistematica di ciò che è cambiato e di ciò che è rimasto uguale nella sintassi fra lo stato sincronico del fiorentino due-trecentesco e lo stato sincronico dell’italiano d’oggi. Un’ancor maggiore varietà di temi di sintassi e linguistica italiana e romanza è stata trattata da Salvi in numerosissimi articoli e comunicazioni pubblicati in italiano, inglese, francese, ungherese e portoghese su riviste internazionali e atti di convegni in tutta Europa e in Brasile. Di notevole valore, infine, è il contributo dato da Salvi alla didattica universitaria della grammatica italiana, con i volumi, scritti insieme a Laura Vanelli, Grammatica essenziale di riferimento della lingua italiana (Le Monnier, 1992) e Nuova grammatica italiana (Il Mulino, 2004) e con il recentissimo (Carocci, 2013) Le parti del discorso: manuali che intendono raccordare organicamente, a beneficio degli insegnanti in formazione, e ancor più dei loro futuri scolari, grammatica tradizionale e ricerca grammaticale attuale. Per tutti questi motivi la Giuria, unanime, ritiene che Giampaolo Salvi meriti di essere ascritto alla prestigiosa serie dei vincitori del Premio Galileo Galilei per la Storia della lingua italiana.
Prof. Stefano Piccolo
Giudizio della Commissione per l’attribuzione del Premio Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani Anno 2013 Sezione Scienze Biologiche
Verbale della Giuria designata dal Rettore dell’Università di Pisa Prof. Massimo Mario Augello:
Professori: Vladimir Kovac – Filippo Rijli – Steve Wilson – Jochen Wittbrodt
Antonio Pieretti, Presidente
Saverio Sani, Segretario
La Giuria, composta dai professori Vladimir Kovac, Filippo Rijli, Steve Wilson e Jochen Wittbrodt ha designato all’unanimità come studioso italiano delle Scienze biologiche idoneo a ricevere il Premio Galileo Galilei per l’anno 2013 l’insigne scienziato Stefano Piccolo con la seguente motivazione Il Professor Stefano Piccolo ha fatto scoperte scientifiche fondamentali che hanno significativamente favorito la nostra comprensione di come le cellule percepiscono il loro ambiente e elaborano tali informazioni per la costruzione dei tessuti e il mantenimento del loro normale funzionamento. Questi studi sono di una grande importanza anche per la comprensione dei meccanismi molecolari del cancro. Il Professor Piccolo e il suo gruppo utilizzano un insieme interdisciplinare di approcci, che vanno dalle tecniche di biologia molecolare, biochimica e biologia cellulare, a modelli animali. La ricerca del Professor Piccolo si concentra su tre temi volti a decifrare il controllo molecolare dello sviluppo embrionale e della trasduzione del segnale, e del cancro. Per esempio, un focus di ricerca consiste nell’investigare come le forze meccaniche influenzano la forma delle cellule e l’architettura del tessuto con l’obiettivo di scoprire i meccanismi molecolari con cui le cellule interpretano stimoli meccanici. Una seconda area di ricerca è dedicata a svelare la composizione molecolare delle cellule staminali del cancro. Queste cellule si trovano all’interno del tumore e, in maniera simile alle cellule staminali embrionali, possiedono la capacità di dare origine a tutti i tipi di cellule che compongono la massa tumorale. Inoltre, il Professor Piccolo studia i meccanismi con cui le cellule lasciano il tumore primario e cominciano la metastasi. Una terza area affronta questioni connesse con i meccanismi molecolari di azione dei fattori di crescita durante lo sviluppo embrionale. Questi studi non soltanto hanno rivelato principi fondamentali del controllo molecolare della comunicazione intra- e inter-cellulare, ma hanno reso possibile identificare nuovi geni con cui i fattori di crescita regolano la normale morfologia e l’organizzazione collettiva dei tessuti, cosi come la specificazione del destino cellulare. Attraverso lo studio di meccanismi molecolari che sono conservati tra i processi di sviluppo embrionale e del cancro il Professor Piccolo sta cominciando a risolvere l’interrogativo di come la perturbazione di tali meccanismi porti alla formazione del tumore, alla sua progressione e alla metastasi.). In sintesi, la giuria ritiene il professor Balzani una scelta eccellente per il conferimento del Premio Galileo Galilei per le scienze di quest’anno.
Il video racconto del Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani