La Giuria, composta dai professori Elias Fereres Castiel, Ricardo Flores-Pedauye, Christiane Gedhardt, George A. Kowalchuck, ha designato all’unanimità come studioso italiano delle Scienze agrarie idoneo a ricevere il “Premio Galileo Galilei per le scienze” per l’anno 2012 l’insigne scienziato Francesco Salamini con la seguente motivazione: Francesco Salamini è nato nel 1939 a Castelnuovo Bocca d’Adda. Crescere in una fattoria ha probabilmente influenzato la sua decisione di studiare Scienze Agrarie all’Università di Piacenza, dove si è laureato “cum laude” nel 1963. Suo mentore è stato il Professor Angelo Biachi il quale lo ha ispirato a divenire un genetista del mais, un interesse di ricerca che egli ha mantenuto vivo durante la sua carriera scientifica. Il suo primo incarico è stato nel 1966, come ricercatore presso l’Istituto di Genetica Vegetale di Bologna; nel 1969-70 ha trascorso un periodo di studio con il Prof. Oliver Nelson presso la Purdue University (USA) per specializzarsi in genetica biochimica. Nel 1970 ha ampliato il suo interesse alla genetica del fagiolo comune presso l’Istituto di Ricerca di Orticoltura (Montaneo), e intanto teneva corsi presso l’Università di Bologna “Alma Mater”, dove ha ottenuto una cattedra che ha mantenuto fino al 1975. Per i successivi dieci anni ha diretto la sezione “mais” dell’Istituto per le colture cerealicole di Bergamo, con una breve interruzione trascorsa al Brookhaven National Laboratory (USA) con il Dr. Harold Smith per acquisire familiarità con le tecniche di coltura delle piante tessili. Nel 1985 è stato nominato direttore del Max Planck Institute (MPI) per la Genetica Vegetale a Colonia (Germania), posizione che egli ha mantenuto per i quasi 20 anni successivi (fino al 2004), quando è tornato in Italia come professore di tecnologie genetiche all’Università degli Studi di Milano e come direttore scientifico della fondazione “Parco Tecnologico Padano”. Dal 2009 è presidente dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige (Trento). Per quanto riguarda i suoi meriti scientifici, Francesco Salamini si è occupato di genetica del mais per quasi 40 anni, in particolare della biosintesi della cera e delle proteine dei semi (zeins), portando con alcune delle sue ricerche al miglioramento della qualità nutrizionale della farina di mais kernel. Si è anche occupato dell’origine dell’agricoltura e della trasformazione in piante domestiche di quelle che sono attualmente coltivate, concentrandosi sul Triticum monococcum (farro selvatico), considerato uno dei padri del Triticum aestivum l’attuale grano da pane, rintracciandone l’origine nel sud-est della Turchia. Dopo essersi trasferito all’MPI, vi ha introdotto tecniche di allevamento marker-assistite di barbabietola da zucchero e, in particolare, di patate, una coltura importante per l’agricoltura tedesca, realizzando recentemente una mappa fisica e genetica della patata, nonchè l’identificazione di geni importanti per il metabolismo e la resa dei carboidrati, e l’identificazione e l’isolamento di geni coinvolti nella resistenza alle malattie. Ha pubblicato più di 600 articoli anche in collaborazione con molti coautori e ha lavorato in diversi comitati consultivi e come redattore di numerose riviste. Francesco Salamini ha ricevuto numerosi premi, tra cui il Premio Fondazione Invernizzi per la Scienza dell’Alimentazione (1995) e la laurea Honoris Causa presso l’Università di Bologna (2005). É membro di prestigiose istituzioni, come l’italiana Accademia Nazionale delle Scienze (1990) , l’Organizzazione Europea di Biologia Molecolare (1992), l’Accademia dei Georgofili (Firenze), l’Accademia Nazionale dell’Agricoltura (Bologna), l’Accademia Nazionale dei Lincei (2004), e l’Accademia Europea (Londra) (1992). Francesco Salamini è considerato il più importante studioso italiano di genetica molecolare delle piante.