La Giuria, composta dai professori Rita Librandi, Silvia Morgana, Alfredo Stussi, Mirko Tavoni, dopo ampio e approfondito confronto sul profilo e sulle caratteristiche di vari candidati presi in esame per il LII Premio Internazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani, dedicato per il 2013 alla Storia della lingua italiana, propone all’unanimità di conferire il premio al prof Giampaolo Salvi con la seguente motivazione: Giampaolo Salvi, ticinese, nato nel 1954 a Locarno, ha compiuto gli studi universitari a Padova, laureandosi nel 1978 con una tesi su Gli ausiliari in alcune lingue romanze e in altre lingue, relatore Lorenzo Renzi; quindi, trasferitosi a Budapest, ha ottenuto nel 1992, presso l’Accademia Ungherese delle Scienze, il titolo di “candidato” in scienze linguistiche discutendo una tesi su La struttura della frase e l’ordine delle parole in galego-portoghese con considerazione dei fenomeni simili nelle altre lingue romanze, e nel 2001 il titolo di dottore in scienze linguistiche con la tesi pubblicata poi da Niemeyer, nei Beihefte zur Zeitschrift für romanische Philologie, col titolo La formazione della struttura di frase romanza. Ordine delle parole e clitici dal latino alle lingue romanze antiche. Dal 1980 a oggi la carriera accademica di Giampaolo Salvi si è sviluppata nell’ambito della Facoltà di Lettere dell’Università Eötvös Loránd di Budapest, dove è stato nominato assistente nel 1982, professore associato nel 1993, professore ordinario nel 2002, dove ha tenuto insegnamenti di linguistica italiana e romanza e dove dal 1994 dirige il corso di dottorato in Filologia e Linguistica Romanza e dal 1997 l’Istituto di Lingua e Letteratura Italiana. Nello stesso arco di tempo Salvi ha tenuto, come professore invitato, insegnamenti di sintassi italiana presso l’Università di Roma “La Sapienza” e l’Università di Jyväskylä (Finlandia), di sintassi storica dei dialetti italiani presso il Centro di Dialettologia della Svizzera Italiana di Bellinzona, di sintassi storica romanza presso la scuola di dottorato dell’Università di Verona, di Filologia Ladina presso l’Università di Trento e di ladino grigionese presso l’Università di Padova, di filologia francese presso l’Università di Debrecen. Nella sua produzione scientifica Salvi ha sempre mantenuto vivi i legami con la linguistica romanza, sviluppando anche una specifica competenza di lusitanista, estesa dal galego-portoghese al portoghese parlato sia in Portogallo sia in Brasile, ma si è sempre più specializzato nella sintassi dell’italiano, nonché dei dialetti italo-romanzi, sia in chiave sincronica sia in chiave storica, producendo originali e importanti risultati nella descrizione e interpretazione della sintassi dell’italiano moderno e antico. La carica innovativa e la visione ampia presenti nei lavori di Salvi si possono ricondurre a tre fattori sinergici: l’approccio generativista che, innestato sulla solida formazione in linguistica storica, lo ha portato a inquadrare i fenomeni sintattici dell’italiano entro un paradigma teorico stimolante, illuminante e ampiamente condiviso nella comunità scientifica internazionale; la competenza di romanista, che gli ha reso familiari riferimenti interlinguistici portatori di potenzialità esplicative; e l’ottica sistematica inerente alle due grandi imprese d’équipe di cui Salvi è stato co-protagonista con Lorenzo Renzi, cioè la Grande grammatica italiana di consultazione, 3 volumi, e la Grammatica dell’italiano antico, 2 volumi, entrambe pubblicate dal Mulino, rispettivamente nel 1988-95 (nuova edizione 2001) e nel 2011. Queste due opere monumentali completano la descrizione grammaticale dell’italiano moderno e antico contribuendo a farne la lingua dotata della più esauriente trattazione grammaticale al mondo. E, oltre al lavoro di progettazione e coordinamento, il ruolo diretto di Salvi come autore all’interno di entrambe le opere è ingente, estendendosi su una grande varietà di temi sintattici antichi e moderni e, conclusivamente, sulla rassegna sistematica di ciò che è cambiato e di ciò che è rimasto uguale nella sintassi fra lo stato sincronico del fiorentino due-trecentesco e lo stato sincronico dell’italiano d’oggi. Un’ancor maggiore varietà di temi di sintassi e linguistica italiana e romanza è stata trattata da Salvi in numerosissimi articoli e comunicazioni pubblicati in italiano, inglese, francese, ungherese e portoghese su riviste internazionali e atti di convegni in tutta Europa e in Brasile. Di notevole valore, infine, è il contributo dato da Salvi alla didattica universitaria della grammatica italiana, con i volumi, scritti insieme a Laura Vanelli, Grammatica essenziale di riferimento della lingua italiana (Le Monnier, 1992) e Nuova grammatica italiana (Il Mulino, 2004) e con il recentissimo (Carocci, 2013) Le parti del discorso: manuali che intendono raccordare organicamente, a beneficio degli insegnanti in formazione, e ancor più dei loro futuri scolari, grammatica tradizionale e ricerca grammaticale attuale. Per tutti questi motivi la Giuria, unanime, ritiene che Giampaolo Salvi meriti di essere ascritto alla prestigiosa serie dei vincitori del Premio Galileo Galilei per la Storia della lingua italiana.